Autovelox: come funziona e le diverse tipologie
All’interno di questo articolo parleremo degli autovelox e cercheremo di comprendere come funzionano.
- Autovelox e cartello stradale di avviso
- Autovelox: condizioni di funzionamento
- Autovelox a fotocellula
- Telelaser
- Scout speed
- Safety tutor
Tutti gli automobilisti sono terrorizzati dagli Autovelox. Non appena si vede l’autovelox all’orizzonte, si frena subito e si rientra nei limiti di velocità. Questi strumenti servono per mantenere bassa la velocità e far rispettare i limiti all’interno delle città o nelle strade extraurbane.
Tuttavia, molte persone non sanno che esistono diversi tipi di autovelox che, a loro volta, sono distinti nel loro funzionamento. Non sempre, infatti, la velocità è calcolata allo stesso modo.
Sapere in anticipo quale autovelox stiamo per incrociare, ci può permettere, dunque, di evitare le multe.
Autovelox e cartello stradale di avviso
Il primo aspetto che vogliamo sottolineare è il cartello autostradale di avviso. Indipendentemente da quale autovelox sia presente sulla strada, deve necessariamente essere visibile il cartello di avviso.
Basta semplicemente l’indicazione “controllo elettronico della velocità” per informare l’automobilista. Ovviamente il cartello deve essere ben visibile e non occultato da alcun ostacolo visivo come vegetazione o altro.
Inoltre, deve essere posizionato ad una ragionevole distanza e non troppo vicino all’autovelox. Non esiste una regola precisa per definire la distanza tra cartello e autovelox, ma è necessario uno spazio congruo per rallentare senza rischio di brusche frenate.
Autovelox: condizioni di funzionamento
Ovviamente tutti gli autovelox devono essere certificati e dotati di omologazione. Quest’ultimo aspetto viene effettuato prima del “debutto” dell’autovelox sulle strade. Per quel che riguarda, invece, la taratura, si tratta di un processo che deve avvenire almeno una volta all’anno.
L’automobilista deve, inoltre, poter conoscere l’ultima data di taratura dell’autovelox.
All’interno del verbale di rilevazione di velocità eccessiva è necessario, infatti, indicare l’ultima revisione dell’autovelox. Nell’eventualità che la multa fosse stata emessa a seguito della rilevazione di un Autovelox non omologato oppure non tarato, l’automobilista può impugnare la multa e renderla nulla.
Autovelox a fotocellula
Il primo autovelox che vogliamo analizzare è quello più diffuso ovvero quello a fotocellula. Il suo funzionamento è molto semplice e permette di calcolare la velocità istantanea dell’auto in una determinata frazione di secondi.
Nel momento in cui l’automobilista attraversa lo spazio sotto controllo dell’autovelox, scatta la rilevazione. In tal modo è possibile sapere a quale velocità procedeva l’auto in quel determinato spazio.
Nell’eventualità quindi che l’automobilista rallenti prima dell’autovelox per poi accelerare una volta superato l’autovelox, non riceverà alcuna multa.
Il funzionamento è abbastanza semplice: l’autovelox dispone di due fotocellule laser. Nel momento in cui la parte anteriore dell’auto passa davanti al primo fascio delle cellule, viene interrotto il primo laser.
In quel momento parte un temporizzatore che si arresta quando viene interrotto il secondo laser. In tal modo, il timer viene bloccato e si conosce la velocità impiegata dall’auto.
Questa tipologia di autovelox può essere fissa oppure mobile. Definiamo autovelox fisso quegli autovelox che operano anche senza la presenza della polizia. Normalmente sono collocati dentro a box ancorati al suolo ai margini della strada.
È definito, invece, autovelox mobile quello strumento che necessita la presenza della polizia. Una precisazione importante è relativa alla presenza o meno dell’autovelox sui due sensi di marcia.
A volte può capitare che un singolo autovelox possa rilevare la velocità da entrambe le direzioni di marcia, a patto ovviamente che siano presenti i cartelli in entrambe le direzioni.
Telelaser
La seconda tipologia di autovelox che vogliamo introdurre viene definita Telelaser. Questa tipologia è meno frequente in quanto richiede la presenza attiva della polizia.
Stiamo parlando di quell’apparecchio che viene tenuto nelle mani dell’agente e puntato in direzione del traffico. L’agente di polizia vede immediatamente, nel visore, la vettura che percorre la strada ad una velocità superiore al consentito.
Questa tipologia di autovelox necessita, quindi, della presenza di un agente di polizia che deve sia rilevare la velocità che fermare immediatamente l’automobilista. Una volta fermato, l’automobilista potrà ricevere immediatamente la certificazione di avvenuto superamento del limite di velocità.
Scout speed
Nel corso degli ultimi anni, si sta spesso notando una tipologia di autovelox alquanto particolare. Lo abbiamo visto diverse volte nei telefilm americani e sono i cosiddetti Scout Speed.
In poche parole stiamo parlando degli autovelox che sono posizionati nelle auto della Polizia. Essi sono sempre in funzione e permettono di calcolare la velocità dell’auto che si muove nello stesso senso di circolazione o in quello opposto.
Si tratta di autovelox molto complicati da poter notare e quindi prevedere. Questa tipologia di autovelox controlla la velocità istantanea in una determinata frazione di secondo.
Safety tutor
Ultimo, ma non ultimo per importanza, è il cosiddetto Safety Tutor, meglio conosciuto con il nome di Tutor.
Il funzionamento è decisamente diverso: viene calcolata la velocità media dell’auto tra due luoghi diversi. Per intenderci stiamo parlando degli autovelox posizionati nelle Autostrade.
Il funzionamento è simile al primo autovelox a fotocellula, ma in questo caso abbiamo due punti di misura posizionati in luoghi geografici distanti diversi chilometri.
Il primo autovelox viene posizionato, ipotizziamo, al km 100 dell’autostrada e viene definito “porta d’ingresso”. Non appena l’auto attraversa tale luogo viene immortalata la targa così come la data ed il preciso orario di rilevamento.
Il secondo luogo di rilevazione è definito “porta d’uscita” e anch’esso registra la targa così come la data e l’orario preciso. In questo modo le forze dell’ordine possono ottenere il valore della velocità media ed effettuare eventualmente una contestazione.
Come abbiamo visto esistono diverse tipologie di autovelox e tutti mirano a mantenere la velocità delle vetture all’interno dei limiti.
Il Codice della strada, infatti, è molto preciso e semplice in tale aspetto e cerca quanto più, attraverso gli autovelox, di far rispettare le velocità.
Il legislatore italiano vuole mettere in primo piano la sicurezza stradale: riducendo la velocità si riesce a mantenere più contenuta la possibilità di collisioni e di danni a cose o persone.
Basti solo pensare alla differenza di frenata tra una vettura che percorre l’autostrada a 100 km orari rispetto a 130 km/h. Sebbene la differenza di velocità sia di soli 30 chilometri orari, lo spazio di frenata è davvero molto, ma molto maggiore.
Ecco quindi come sia necessario mantenere contenuta la velocità in tutte le aree sia urbane che extraurbane.