Ciclo di omologazione WLTP: cos’è e come funziona
Molto spesso quando osserviamo una vettura, notiamo che i consumi sono legati al cosiddetto ciclo WLTP. Si tratta di un ciclo di omologazione universale che viene utilizzato al fine di avere un’idea omogenea dei consumi della vettura rapportati con le proprie concorrenti.
Lungo l’articolo in cui parleremo del ciclo WLTP vedremo:
- Perché un ciclo unico di omologazione;
- Il vecchio ciclo NEDC;
- WLTP, la procedura di omologazione;
- I test sulle ibride ed elettriche;
- Ciclo di omologazione europeo Vs ciclo americano
Perché un ciclo unico di omologazione
Quando una casa automobilistica presenta una vettura, ovviamente cerca di enfatizzare le qualità tecniche. I consumi ovviamente si cerca di renderli minimi in fase di progettazione ed in alcuni casi (in passato) erano state alterate anche determinate caratteristiche legate all’inquinamento.
Le case automobilistiche potrebbero quindi cercare di dare la migliore rappresentazione possibile per quel che riguarda la propria vettura a discapito delle concorrenti. Servirebbe quindi una procedura standard univoca che permetta di uniformare la definizione dei consumi di ogni vettura.
Sarebbe perfetto se due vetture avessero il medesimo test, al fine che i valori osservati siano comparabili. Ecco quindi come e perché è stata realizzata la sigla WLTP. Stiamo parlando quindi del cosiddetto Worldwide harmonized Light-Duty vehicles Test Procedure, attivo da settembre del 2017. In precedenza esisteva il cosiddetto ciclo di omologazione NEDC, con valori che però erano abbastanza distanti dalla realtà.
Il vecchio ciclo NEDC
Il nuovo sistema di omologazione è stato infatti introdotto da circa quattro anni in quanto quello precedente era troppo distante dalla realtà e tutte le volte che un potenziale cliente osservava i consumi dichiarati dalla casa automobilistica, molto c’era da discutere. Era sovente come una casa automobilistica dichiarasse consumi che erano lontani dall’utilizzo reale. In questo modo le persone erano scoraggiate nel momento in cui osservavano una vettura nuova, in quanto non sapevano mai veramente quanto veramente consumasse. Grazie all’introduzione del ciclo di omologazione WLTP, si è più certi e c’è maggior tranquillità e sicurezza nei consumatori.
WLTP, la procedura di omologazione
Dopo aver definito il motivo di un ciclo di omologazione e come mai è stato cambiato quattro anni fa, cerchiamo di comprendere come si realizza. Esso ha una durata di circa 30 minuti, ovvero 10 in più rispetto al precedente sistema di omologazione.
La distanza totale del ciclo prevede la percorrenza di 23,20 km. Tecnicamente il ciclo viene suddiviso nel:
- 52% sotto un aspetto urbano;
- 8% in ambito extraurbano.
La velocità media è di 46,5 km/h mentre quella massima è arrivata a 131 km/h.
Il test nuovo WLTP viene suddiviso in quattro parti, a seconda della velocità massima raggiunta, ovvero:
- 56 km/h;
- 76 km/h;
- 97 km/h;
- 131 km/h.
Le vetture vengono inoltre testate a una temperatura costante di 23 gradi.
Ovviamente questi calcoli e queste analisi vengono effettuate in un ambiente isolato e la vettura non è realmente su strada, ma viene portata su dei rulli i quali simulano la percorrenza della vettura su strada. Ecco quindi come si può ottenere una velocità media in ambito urbano ed extraurbano.
Il test prevede, nel dettaglio, tre diversi cicli di prova che sono identificati dal rapporto tra potenza e peso. A seconda quindi del risultato di tale rapporto, la macchina viene classificata in diverse classi.
Parliamo di classe 1 se il rapporto è inferiore o uguale a 22. Siamo invece nella classe 2, se il rapporto tra potenza e peso è compreso tra 22 e 34. Parliamo infine di classe 3, come nel caso di furgoni e autobus, se il rapporto è superiore a 34.
I test sulle ibride ed elettriche
Con l’evoluzione della mobilità sostenibile anche le elettriche e ibride sono oggetto dei cosiddetti test di omologazione. Tutte le vetture ibride, come sappiamo, sono formate da un motore a combustione abbinato ad un motore elettrico.
In questo caso il test si sdoppia ed il ciclo di omologazione viene infatti effettuato sia nella modalità di marcia normale, ovvero solo con motore termico, ma anche nella modalità ibrida. Il motivo da ricercare è legato al fatto che non si sa durante la fase di guida effettiva quale motore sia utilizzato.
Sappiamo bene come una vettura ibrida possa viaggiare sia in modalità elettrica, ma anche modalità termica e anche in modalità combinata. Per questo motivo i test si sdoppiano.
Le plug-in, ovvero quelle vetture che permettono anche di viaggiare in modalità 100% elettrica, hanno la possibilità di avere un interessante ciclo di omologazione per quel che riguarda l’approvazione della vettura.
Ciclo di omologazione europeo Vs ciclo americano
Tecnicamente esistono delle mini differenze tra il ciclo di omologazione europeo e quello americano.
La differenza principale è da ricercare nel fatto che in Europa l’omologazione viene effettuata da enti terzi certificati e possono essere realizzate in un qualsiasi paese dell’Unione Europea. Per quel che riguarda invece gli Stati Uniti d’America le analisi possono essere effettuate solo nei pressi di Detroit presso Office of Transportation and Air Quality.
Ecco quindi la principale differenza che rende però minima la valutazione di un’auto. È anche vero che in America le case automobilistiche americane hanno delle vetture di maggiore ampiezza in termini di cilindrata. Per questo motivo le differenze possono essere anche un po’ importanti e avere uno scarto anche tra il 20 e 25%.
Gli stili di guida e le condizioni ambientali possono avere ovviamente delle ripercussioni notevole tra la realtà e i dati realizzati durante cicli di omologazione. Come abbiamo visto la temperatura di 23 gradi incide notevolmente sia sul motore termico, ma anche sul motore elettrico. Questo è un aspetto da considerare durante la fase di acquisto di una vettura. Non si può ovviamente testare i consumi di una vettura per qualsiasi altitudine, latitudine e temperatura. La temperatura di 23 gradi è stata scelta in quanto è quella maggiormente consona a livello internazionale per un utilizzo stabile della vettura senza stressarla eccessivamente.