Donne in gravidanza e cinture: come adattarle
La sicurezza a bordo delle nostre vetture passa anche dalla tutela delle donne in gravidanza e dei loro nascituri. Ovviamente l’obbligo di assicurare la cintura di sicurezza rimane e gli adattatori permettono di agevolare la guida, mantenendo inalterata la capacità di sicurezza.
Un’importantissima fase della vita è la gestazione di un futuro bimbo. In questa fase, ogni singola precauzione per la salute del feto deve essere applicata, compresa quella alla guida. In questo articolo vedremo alcuni aspetti legati alle donne in gravidanza e all’uso delle cinture:
- I dispositivi di sicurezza;
- Cosa dice il Codice della Strada;
- L’adattatore di cinture di sicurezza
- Le norme del Codice della Strada;
- Viaggi lunghi, sedili e airbag in gravidanza.
I dispositivi di sicurezza
Le nostre autovetture sono dotate di moltissimi dispositivi di sicurezza attivi e passivi. Quelli attivi sono principalmente quelli elettronici e gestiscono la vettura durante la guida. Esempi sono l’ABS o il controllo di stabilità.
I dispositivi passivi sono invece tutti quei dispositivi che permettono di salvaguardare la nostra sicurezza non appena accade un incidente. L’airbag è il classico esempio di dispositivo passivo, ma anche le cinture di sicurezza.
La cintura di sicurezza infatti è stata progettata al fine di evitare che il corpo del conducente o dei passeggeri, si distacchi dal sedile. Questo dispositivo di sicurezza infatti impedisce che il corpo vada ad urtare contro la plancia oppure il parabrezza.
Per questo motivo è fondamentale assicurare il corretto allaccio della cintura di sicurezza in ogni qualsiasi tragitto. Molto spesso le persone reputano la cintura di sicurezza come un aspetto potenzialmente pericoloso per il feto. Tutto ciò in realtà è assolutamente falso e in alcuni casi aumenta notevolmente il rischio di lesioni da incidente, nei casi di più gravi.
Anche un semplice incidente ai 30 o 40 all’ora può provocare dei danni enormi sia la mamma ma anche al bambino. Essa infatti verrebbe scagliata immediatamente verso il volante, se fosse la guida, o verso la plancia se fosse posta a fianco del conducente. È immediato immaginare l’urto che il feto potrebbe avere se urtasse la plancia. Per questo motivo non è possibile scegliere in modo arbitrario l’utilizzo o meno della cintura.
Cosa dice il codice della strada
Il Codice della Strada tuttavia permette, in alcuni casi, alle donne incinta di viaggiare senza allacciarsi la cintura di sicurezza. Ovviamente però nella pratica è fortemente consigliato adattarle. Normalmente le persone reputano che la parte orizzontale e bassa della cintura di sicurezza, possa provocare dei danni al feto ed è per questo che non si allaccia la cintura.
In realtà basterebbe semplicemente adattarle con dei piccoli accorgimenti che adesso andremo a introdurre al fine di mantenere salva la vita al feto e alla mamma.
Il primo aspetto sicuramente fondamentale da ricordare è quello di posizionare la parte inferiore della cintura sotto il pancione e sopra le gambe. La parte superiore invece deve passare sopra una spalla e attraversare in modo diagonale il petto tra i seni.
L’ultimo aspetto da considerare è di evitare che la cintura vada a fasciare la parte addominale. In caso di incidente infatti la cintura stessa potrebbe creare delle lacerazioni interne alla mamma nell’ambito del feto.
L’adattatore di cinture di sicurezza
Molto spesso le donne hanno un fastidio nell’utilizzo della cintura di sicurezza durante la gravidanza a causa di un senso di oppressione e di compressione che viene prodotto sull’addome. Tuttavia la tecnologia ed il commercio ha permesso l’introduzione di diversi prodotti in grado di evitare questi inconvenienti.
Il principale è il cosiddetto adattatore delle cinture di sicurezza. Grazie a questo dispositivo la cintura attraversa le cosce, invece del ventre, in modo da evitare una sensazione di oppressione della pancia.
L’adattatore è facilmente installabile e deve essere posizionato sul sedile dove ovviamente andrà a sedersi la futura mamma. La cintura di sicurezza verrà allacciata tradizionalmente e sarà assicurata con alcuni bottoni sotto la fettuccia che è posizionata all’altezza dell’inguine della mamma.
Le norme del Codice della Strada
Il nostro Codice della Strada è molto attento a questa problematica e alcuni articoli ne sanciscono gli aspetti.
Stiamo parlando dell’articolo 172 del Codice della Strada che definisce gli aspetti caratterizzanti l’utilizzo delle cinture di sicurezza. Nel dettaglio il comma 8 lettera F, regola le cinture di sicurezza nella gravidanza.
«Sono esentati dall’obbligo di uso delle cinture di sicurezza le persone che risultino, sulla base di certificazione rilasciata dalla unità sanitaria locale o dalle competenti autorità di altro Stato membro delle Comunità europee, affette da patologie particolari o che presentino condizioni fisiche che costituiscono controindicazione specifica all’uso dei dispositivi di ritenuta. Tale certificazione deve indicare la durata di validità, deve recare il simbolo previsto nell’articolo 5 della direttiva 91/671/CEE e deve essere esibita su richiesta degli organi di polizia di cui all’articolo 12».
Se il ginecologo certifica infatti delle situazioni di pericolo per quel che riguarda il feto e la mamma, allora le disposizioni del Codice della Strada affermano che è possibile non utilizzare una cintura di sicurezza.
Non possiamo quindi vedere donne al volante che decidono autonomamente di non allacciare la cintura di sicurezza. Dev’essere quindi presente una certificazione medica che per motivi di ragioni di salute certifichi questa problematica.
Il Codice della Strada quindi non permette alle signore di non allacciare la cintura semplicemente per un senso di oppressione, ma solo per motivi di salute. Lo stesso Codice è inoltre molto rigido su tali aspetti e applica delle sanzioni comprese tra 80 e 323 euro oltre al classico decurtamento di 5 punti dalla patente. Nel caso in cui inoltre fossimo fermati dalle forze di polizia e tale infrazione fosse ripetuta per due volte gli anni, il rischio è una sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi.
Viaggi lunghi, sedili e airbag in gravidanza
Arrivati al termine di questo articolo viene naturale domandarsi se esistono dei piccoli trucchetti integrativi.
Il consiglio primario è di far guidare una futura mamma a una distanza di circa 20 o 25 cm dal volante. Ovviamente deve poter arrivare in modo pieno e completo all’utilizzo dei pedali e avere anche una visione ottimale di tutti gli specchietti.
È bene inoltre che la schiena sia ben dritta ed è possibile anche utilizzare un piccolo cuscino come aiuto supplementare.
Sono sconsigliati i viaggi lunghi, ma se proprio è necessario effettuarli, si consigliano delle molte soste al fine di far riattivare la circolazione nelle gambe e nella parte bassa del corpo.
Negli ultimi tre mesi di gravidanza si consiglia di guidare solo se si è perfettamente in grado di farlo nel modo pieno e totale.
Per quel che riguarda gli airbag non dobbiamo effettuare alcune modifiche all’impianto ed è assolutamente sconsigliato disattivare l’airbag del passeggero. Essi infatti rappresentano un aiuto importantissimo e fondamentale per quel che riguarda la salvaguardia delle persone.
Se inoltre malauguratamente accade un’incidente, dobbiamo immediatamente contattare il ginecologo al fine di fissare una visita medica di controllo. Negli ultimi mesi il feto è maggiormente esposto e questo deve essere un aspetto da considerare nella eventuale situazione di un incidente automobilistico.